I ruderi delle terme rimane riportati alla luce nei pressi del centro storico del comune di San Basilio, a ridosso della chiesa romanica di San Basilio risalente al XII secolo, rappresentano un’importante scoperta dal punto di vista archeologico, in quanto si ipotizza che le stesse ricoprirono un ruolo centrale nel periodo romano.
Costruito nel II secolo d.C., il complesso termale era contraddistinto da quattro spazi principali destinati ad accogliere le altrettante vasche anticamente denominate “frigidarium” (bagni di acqua fredda), "tepidarium" (bagni di acqua tiepida), "calidarium" (bagni di acqua calda) e "laconicum" (sauna).
Le terme di San Basilio si componevano di una camera centrale absidata con ingresso rivolto a sud, diviso in tre vani, di cui il secondo conserva tutt’ora un affresco raffigurante un cielo stellato, mentre il terzo ambiente presenta ancora il tetto.
Al IX secolo d.C. risalgono i lavori di realizzazione dell’attiguo convento, voluto dai monaci bizantini, e quasi con certezza costruito con l’impiego dei materiali edilizi provenienti dalle Terme.
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