La chiesa di Santa Maria situata a pochi chilometri dall’abitato di Uta, e a 20 chilometri da Cagliari,
venne costruita intorno alla prima metà del XII secolo su commissione dei monaci Vittorini di Marsiglia, sul sito dove si ergeva un preesistente edificio sacro di più antica costruzione.
Considerata una delle più belle ed importanti architetture romaniche della Sardegna, la chiesa di Santa Maria presenta tutt’oggi le sue forme originali, arricchite da decorazioni in pietra realizzate da scalpellini di provenienza araba.
Il primo documento che ci informa dell’esistenza della chiesa in esame risale al 1363, stilato dal sovrano Pietro IV d'Aragona per cedere la stessa ai Cavalieri di San Giorgio de Alfama, cui subentrarono i Francescani, e in ultimo l'Arcidiocesi di Cagliari.
L’edificio religioso in pietra sedimentaria, con inserti in marmo e basalto, presentava originariamente un impianto a due navate, sostituito dall’attuale a tre nave e due absidi.
Il prospetto principale è orizzontalmente ripartito in due zone mediante una cornice lavorata a foglie di gigli, di cui il basamento è diviso verticalmente in tre campi da lesene unite tra loro da un motivo ad archetti circolari pensili a triplice ghiera, sorretti da mensole.
L’area centrale della facciata ospita il portale d’ingresso alla navata principale, architettonicamente contraddistinto da un architrave monolitico collocato su due stipiti e alleggerito da un arco di scarico con lunetta traforata a mo di rosa; il tutto sovrastato alla sommità da un campanile a vela.
Peculiari anche le decorazioni dei restanti tre prospetti scanditi da paraste angolari e lesene, tra le quali si dispongono gli archetti pensili a tripla ghiera, sostenuti da peducci scultorei in cui si inseriscono protomi antropomorfi e zoomorfi.
L’interno ad impianto basilicale è diviso in tre navate, separate da arcate a tutto sesto rette da otto colonne di spoglio di epoca romana, quattro su ciascun lato, interamente in marmo e granito.
L’area presbiteriale sopraelevata rispetto al piano destinato ad accogliere i fedeli, accoglie il meraviglioso altare maggiore decorato da due leoni in marmo, mentre sul fondo ospita l'abside semicircolare. Illuminato dalla luce che filtra da due bifore aperte nei prospetti est e ovest e dalle monofore disposte ai lati e nell'abside, l’interno della chiesa è spezzato in senso traversale da un gradino posto in corrispondenza delle ultime due colonne, realizzato in sostituzione dell’originario cancello in pietra che separava la parte anteriore, riservata ai fedeli, dal presbiterio.
Da non perdere la visita al Pozzo Sacro appartenente all’antico chiostro del convento dei Monaci Vittorini, situato a pochi metri dall’abside, decorato da pietre squadrate, e da secoli considerato sacro per la presenza di acqua miracolosa.
La visita alla chiesa è subordinata al rilascio delle chiavi da parte del parroco di Uta, oppure all’arrivo in paese in occasione della festa dedicata a Santa Maria, coincidente con la prima decade di settembre.
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