Il complesso nuragico di Noddule situata a circa 13 Km. dal centro abitato di Nuoro, sorge al confine con il territorio di Orune, in località Su Linnamene, nella cavità di una enorme roccia alle spalle della quale si possono tutt’ora scorgere i ruderi del tempio a pozzo e delle capanne.
Il percorso di visita al sito archeologico ha inizio dal nuraghe sviluppato su un impianto planimetrico del tipo complesso, facilmente riconoscibile per la sua struttura a torre; in particolare alla torre principale se ne affiancano altre tre, disposte in posizione frontale e laterale.
Il mastio a pianta circolare, costruito con l’impiego di blocchi di granito lavorati, disposti su filari regolari, è accessibile da un ingresso orientato a Sud del corpo di fabbrica, oltre il quale si apre un corridoio rettangolare, lungo le cui pareti si aprono rispettivamente alla destra una nicchia, e sulla
destra una scala chiusa a piattabanda.
Da qui è possibile raggiungere il cortile semicircolare, con pareti aggettanti, dove si aprono gli accessi alle due torri secondarie, di cui il primo introduce in un corridoio a chiusura angolare, oltre il quale si sviluppa un impianto planimetrico circolare irregolare, mentre il secondo con architrave rivolto a Sud-Est immette in un corridoio che consente l’accesso ad un vano sub-circolare, sul cui lato sinistro si aprono due nicchie.
Il complesso nuragico comprende anche ciò che resta delle capanne a pianta circolare un tempo appartenenti all’esteso abitato, di cui una di queste nota per le sue imponenti dimensioni, ospita nel centro un focale.
Il percorso di visita al sito archeologico prosegue in direzione Sud-Ovest, dove si conserva un antico pozzo sacro alimentato da una fonte ancora attiva, contraddistinto da un vestibolo realizzato con l’impiego di trachite e blocchi di granito disposti su filari irregolari, lungo le cui pareti si possono ammirare i banconi-sedili, una nicchia trapezoidale con architrave, ed un focale.
Un portello rettangolare con architrave sovrastato da una nicchia, consente di raggiungere una scala che conduce al pozzo sacro di captazione, contraddistinto da una cella cilindrica costruita con conci di trachite disposti su filari regolari, coperta a "tholos" alla cui sommità è presente un foro conico.
A poca distanza da qui si erge maestosa anche una Tomba di Giganti, con corpo allungato racchiudente la camera funeraria introdotta dall'emiciclo dell'esedra, e ingresso orientato a Sud-Est.
Gli interventi restaurativi del complesso nuragico di Noddule risalgono agli anni sessanta del secolo scorso, a cura degli archeologici Ercole Contu ed Editta Castaldi.
|