La chiesa di Sa Itria situata su una piazzuola del centro storico del comune di Orani, venne costruita
Nella prima metà del XVII secolo, come testimoniano alcuni documenti di archivio riguardanti un possibile cantiere, e a notevoli donazioni di privati destinate all’edificio in opera.
Originariamente dedicato a Giuliano, il tempio sacro trasformò la sua intitolazione in quella di Sa Itria, una santa venerata con molta enfasi in tutta la Sardegna, le cui origini risalgono al periodo Bizantino, in particolare trae origine dalla venerazione di un quadro attribuito a San Luca, che, donato da Papa Silvestro a Costantino, fu trasferito a Costantinopoli, e che per l’occasione fu costruita su commissione dell’Imperatrice Eudossia, una chiesa dedicata alla Madonna Odighetria, che significa "via della luce".
Il prospetto principale occupato da un portale di ingresso, sovrastato da un piccolo rosone, e sormontato al vertice da timpano curvilineo, riveste notevole importanza artistica non tanto per questi desueti elementi rinvenibili in tutte le chiede del mondo, quanto per la meravigliosa decorazione a graffito, raffigurante la battaglia di Lepanto del 1571, realizzata nel 1958 dall’artista Costantino Nivola.
Il combattimento che vide protagonisti i cattolici ed i musulmani, e si concluse con la vittoria del cristianesimo sugli infedeli, venne personificato dal Nivola con due figure antropomorfe che, per i simboli che recano impressi, simboleggiano la loro appartenenza religiosa.
L’opera artistica realizzata con l’impiego del colore azzurro nella parte inferiore per indicare il mare, e una nella parte alta per unire idealmente la battaglia terrena al cielo che proteggeva la flotta cristiana, è completata dalla presenza di due antichi sedili in pietra addossati alla facciata.
L’interno della chiesa sviluppato su un impianto ad una sola navata, coperta da volta a botte, presenta lateralmente una serie di nicchie entro cui sono collocate statue lignee, fra cui ricordiamo quella di San Giuliano.
L’area presbiteriale sopraelevata rispetto al piano di calpestio riservato ai fedeli, e da questo delimitato mediante un balaustra marmorea, ospita il meraviglioso altare in marmo bianco con nicchia centrale entro cui è accolta la statua della Madonna d'Itria raffigurata con il Bambino tra le braccia, e ai lati due pellegrini inginocchiati, collocabile introno alla seconda metà del Seicento.
Sovrasta il presbiterio una splendida volta a crociera affrescata con scene di angeli musicanti datati alla fine del Seicento.
L’affetto alla Santa, Sa Itria, è manifestato dagli abitanti di Orani con l’organizzazione di una magnifica festa in Suo onore, nell’ultima domenica di Agosto.
Alla funzione religiosa si accompagna una tanto attesa manifestazione sportiva, che vedeva i giovani del paese a piedi scalzi, cimentarsi in una gara podistica per le strade del centro abitato.
Il premio assegnato a colui che per primo riusciva a toccare lo stendardo collocato a sa Pandela, consisteva in una pecora, da cucinare e consumare in banchetto con gli amici.
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