I ruderi dell’antica chiesa di Sant’Andrea Apostolo si ergono in un avvallamento naturale del terreno di Orani conosciuto come Su Campusantu Vezzu, che in italiano significa cimitero vecchio, a seguito del suo utilizzo come luogo di sepoltura nel XIX secolo.
Dell’esistenza dell’edificio religioso in esame se ne parla nel resoconto della visita pastorale del vescovo Alghero, Mons. Durante dei Duranti, risalente al 1539; da qui la sua probabile costruzione tra il XVI ed il XVII secolo in stile gotico catalano, sulle fondamenta di una chiesa di epoca bizantina su impianto a croce greca.
Il complesso archeologico comprende anche un’antica torre campanaria in trachite rosa e grigia nota come Torre aragonese, costruita nella seconda metà del XVI secolo, sviluppata su un impianto a canna quadrata, culminante con una guglia piramidale dal profilo seghettato; peculiare la decorazione della sommità del campanile, contraddistinta da monofore ad arco ogivale ornate da archetti pensili.
Il metodo impiegato per la realizzazione della torre campanaria fa pensare, che la stessa sia stata costruita dall’architetto Miguel Puig, di origine catalana ma proveniente da Cagliari.
Dalla relazione della visita pastorale del 1835 si apprende che la chiesa è ormai diroccata e che funge da parrocchia la chiesa di Santa Croce, ad eccezione dell’annesso cimitero che continuò a svolgere le sue funzioni sino al 1884.
Completamente abbandonata a se stessa per lunghi anni, il sito parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo solamente di recente è stato sottoposto ad un intervento di recupero che ha interessato la torre campanaria, al contrario l'area cimiteriale di "Campusantu Vezzu" è stata per molti anni destinata a coltivazioni ortive.
Questo importante centro spirituale e religioso della cittadina di Orani dalle grandiosi dimensioni, al pari dell’importanza che il paese aveva nel circondario, fa esternamente bella mostra di sé oltre che per la presenza della torre Aragonese, anche per lo splendore del prospetto principale, realizzato in origine con tetto a spioventi, successivamente sostituito con una terminazione piatta e merlata.
Il portale d’ingresso è incorniciato da elementi in trachite rosa, e sovrastato da un arco di scarico a sesto acuto, al cui interno si trova un bassorilievo centrale raffigurante la croce di Sant’Andrea.
Alla destra e alla sinistra del portale si aprono rispettivamente due porte dalle dimensioni più piccole, anch’esse incorniciate da stipiti e architrave di trachite rossa.
In corrispondenza delle tre porte si aprono altrettanti finestroni che si presume dessero la possibilità alla luce di filtrare all’interno della chiesa.
L’interno della chiesa impostato su un impianto a croce greca, conserva tracce degli originari elementi architettonici, quali capitello, i ruderi delle cappelle voltate sia a botte sia a crociera, una sezione dell'abside, ed alcune tracce di affreschi raffiguranti le effige dei Santi.
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