La necropoli di Sos Furrighesos situata a circa 25 km dal centro abitato di Anela, si inerpica lungo il costone di Pianu Oschiri, un altopiano vulcanico ai confini tra il Goceano e il Logudoro, al di sotto del quale scorre il rio Tuvu 'e carru.
L’area archeologica comprende diciotto Domus de Janas riportate alla luce negli anni '70 del Novecento grazie al lavoro della Prof.ssa Giuseppa Tanda, risalenti ad un periodo storico compreso tra il Neolitico finale ossia 3200-2800 a.C., e il Bronzo antico, vale a dire 1800-1600 a.C. .
Le tombe raggiungibili grazie a delle scanalature incise nel balzo roccioso, erano per l’appunto scavate su tre livelli orizzontali dell’altopiano, e dotate di un meticoloso sistema di canalette che serviva a convogliare le acque piovane verso il basso, conservando per molti secoli decorazioni, salme e corredi funebri dall'umidità e dal degrado.
Varcato l’ingresso della domus chiuso con portelli di legno o pietra, si osservinole splendide riproduzioni di elementi architettonici, quali soffitti, zoccoli, fasce in rilievo, colonne, pilastri, lesene, letti, focolari, oltre alle splendide decorazioni raffiguranti i simboli della religiosità neolitica, eseguite con l’impiego della pittura in ocra rossa, come ad esempio la rappresentazione della falsa porta che personifica l'ingresso nell'oltretomba; o ancora le corna e le protomi taurine a bassorilievo, espressioni del culto del Dio Toro.
Le sepolture a proiezione orizzontale presentano un impianto planimetrico monocellulare o pluricellulare, quest’ultimo contraddistinto da un'anticella adibita alla pratica del culto, che precede un vano sul quale si impostano le celle laterali con funzione funeraria.
Tra le diciotto tombe citiamo quella contrassegnata con il numero romano IX conosciuta anche come “Sa tumba de su re", nota per la presenza in facciata di una stele centinata alta circa 4 m. divisa in due sezioni, di cui quella superiore è sagomata a lunetta, mentre la sezione inferiore ha una forma trapezoidale; entrambe separate da un listello orizzontale sagomato e rilevato.
Sovrastano la stele, tre cavità occupate da altrettanti pilastrini betilici privi della parte terminale.
Invitiamo a visitare anche la tomba II, famosa per la presenza lungo una parete, di profonde incisione raffiguranti una falsa porta centrale, con due riquadri laterali, altrettante bande superiori parallele, uno zoccolo di base e una lesena all'estrema destra.
Peculiari anche i centoquaranta petroglifi realizzati in altre tombe, eseguiti con tecnica a martellina, che rappresentano figure di animali, armi e motivi geometrici, risalenti al periodo 2800-1600 a.C. .
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