L’area archeologica di Santa Filitica situata nel territorio del comune di Sorso, a pochi metri dal mare, e così chiamata in memoria delle Sante martiri africane Felicita e Perpetua, è stata riportata alla luce nel 1980, anno della scoperta dei resti di una villa romana con annesso complesso termale collocabile storicamente tra il III e il IV secolo d.C., di un insediamento risalente al periodo compreso tra il V e il VI d.C., da molti identificato con l’età Vandalica, e di un villaggio bizantino risalente al VII-IX d.C. .
Della villa romana si conservano una cisterna, un grande vano rettangolare con pavimento decorato a mosaico datato tra il III ed il IV secolo d.C., collegato ad ambienti minori, e ad un impianto termale contraddistinto da una successione di stanze, con all'interno una vasca di acqua fredda nota come frigidarium, adiacente al callidarium in cui veniva creato un raffreddamento artificiale, ed una stanza con vasca a temperatura moderata conosciuta come tepidarium.
Tra il V e il VII secolo la villa venne sottoposta ad interventi di ristrutturazione finalizzati alla trasformazione della struttura abitativa in luogo di culto, come dimostrano alcuni reperti ivi rinvenuti, quali lucerne e ceramiche contrassegnate da simboli cristiani, e un vano mosaicato a pianta cruciforme absidata con ingresso a Nord.
L’area archeologica di Santa Filitica dopo un breve periodo di decadimento, a causa dell’abbandono da parte dei suoi abitanti, fu interessata da un nuovo insediamento formato da abitazioni in muratura a secco, disposte intorno alla villa romana , utilizzata come luogo di sepoltura.
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