La chiesa parrocchiale di Thiesi, dedicata alla patrona della città, Santa Vittoria, si ipotizza sia stata edificata tra il 1400 e il 1590 su commissione della famiglia Manca, per onorare la vittoria ottenuta dagli spagnoli sul popolo sardo; a testimonianza di ciò è presente uno stemma della famiglia sul capitello destro dell’arco di trionfo.
L’edificio che noi tutti oggi possiamo ammirare è in ogni caso, il risultato dei lavori di rifacimento in stile tardogotico frammisto a motivi classicistici, eseguiti nell'ultimo quarto del XVI secolo.
Il tempio sacro presenta una facciata cuspidata delimitata dal contrafforte e dal campanile a base quadrata, contraddistinta in due ordini, mediante una cornice con leggero tralcio ondulato, di cui quello inferiore ospita il portale d’ingresso con arco a tutto sesto e ghiera impreziosita da fogliami con fiorone, affiancato da colonnine con capitello; il tutto sovrastato da un architrave ad arco inflesso, scolpito con edicole inserite fra colonnine lisce e spiraliformi, entro cui è raffigurato il Cristo alla colonna, tra la Vergine, e i Santi Pietro e Paolo, Vittoria e Giacomo.
L’ordine superiore del prospetto ospita un rosone a raggiera di notevoli dimensioni decorato da una ghiera e bacchette piatte, disposti in modo tale da formare un traforo a tondi e petali.
Peculiare anche la cornice del coronamento a capanna contraddistinta da un fregio ad astragali e listelli realizzati secondo i canoni stilistici tipici del Rinascimento.
L’interno della chiesa in stile gotico - aragonese misto ad elementi Rinascimentali si compone di una sola navata con quattro campate coperte da volte a crociera, con costoloni raccordate da archi ogivali sorretti da mensole.
L’area presbiteriale sviluppata su un impianto poligonale è delimitata dall’aula destinata ai fedeli tramite un arco di trionfo poggiante su mensole decorate da Angeli reggenti ciascuno uno stemma.
L'abside, mentre, presenta una volta a costoloni radiali con contrafforti ai vertici, ed è impreziosita dall’effige di Santa Vittoria inserita nella gemma pendula.
Peculiari anche le cappelle di gusto rinascimentale di forma quadrata coperte da cupolette a base ottagonale raccordate da pennacchi, ad eccezione della prima a sinistra sicuramente realizzata in un periodo diverso dalle altre, introdotta da un arco gemmato e coperta da una volte a botte.
Contemporaneamente alla costruzione delle cappelle si intervenne anche sul tetto, modificandolo con una coppia di spioventi.
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