Parco Archeologico Broglio
La località Broglio di Trebisacce, dal 1978 è interessata da scavi archeologici condotti dal professore Renato Peroni dell’Università “La Sapienza” di Roma, che hanno riportato in luce i resti di un villaggio protostorico, collocabile intorno al XVII secolo a.C. .
In concomitanza con la scoperta, è stato fondato il Parco Archeologico "Broglio", formato da capanne e altre strutture abitative e officine da lavoro, riproduttive della vita della comunità di Enotri che abitava la collina di Broglio nel secondo Millennio a.C. .
Il primo insediamento risale all’età del bronzo, ed era organizzato su terrazzamenti che ospitavano le capanne; il vasellame riconducibile a questo periodo storico era lavorato con l’argilla frammista a pietrisco fine, e si componeva di tazze e ciotole con vasca per lo più rotondeggiante, nonché grandi vasi con collo alto.
Per tutta l'Età del bronzo recente, le popolazioni locali entrano in relazione con i navigatori micenei, dai quali apprendono nuove tecnologie, come ad esempio l’utilizzo del tornio per produrre vasi in ceramica, e giare utilizzate per l'immagazzinamento dell'olio e di derrate alimentari.
Al termine dell’età del Bronzo, si procede alla realizzazione di una imponente fortificazione, composta da un muro di cinta rinforzato da bastioni, e delimitato da un fossato.
All’interno dell’acropoli venivano conservati i vasi contenenti le derrate alimentari, nonché veniva svolta un’intensa attività artigianale, come dimostra il ritrovamento di un’antica forgia.
Seguì l'età del ferro, durante la quale si intensificarono i rapporti con la Grecia e l'Oriente fenicio; a questo periodo risalgono le coppe dipinte e uno scarabeo.