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Informazioni generali:

Codice Istat: 004
Abitanti Totali 1.040.247
Superficie Totale (Kmq): 13.559,10
Capoluogo: Trento
Trentino-Alto Adige

La Regione Autonoma Trentino Alto Adige-Südtirol venne istituita nel 1948 con legge costituzionale attuativa dell’accordo De Gasperi-Gruber risalente al 1916, in base al quale le provincie di Trento e Bolzano avrebbero dovuto godere, e godono tutt’ora, di una piena autonomia anche di natura legislativa.
Le regioni italiane confinanti con il Trentino Alto Adige sono la Lombardia (provincia di Sondrio) a sud-ovest, ed il Veneto (provincia di Belluno) a sud-est; mentre, per quanto riguarda i territori “stranieri”, confina a nord e ad est con l’Austria (Tirolo e Salisburghese) e ad ovest con la Svizzera.

Il paesaggio del Trentino si presenta agli occhi dell’osservatore completamente ricoperto da rilievi montuosi appartenenti ai seguenti altipiani:

  • ALPI ATESINE estese tra il Passo Resia ed il Passo di Monte Croce di Comelico, suddivisibili in:
    • ALPI VENOSTE comprese tra l'Italia e l'Austria, la cui denominazione deriva dalla Val Venosta famosa per la produzione delle mele. Le vette ricomprese in questo massiccio montuoso appartenengono ai Monti Palla Bianca (3738 m.), Cima Nera (3628 m.), Similaun (3607 m.), Cima del Lago Bianco (3518 m.), Cima Altissima (3480 m.), Cima delle Anime (3470 m.), Rosso (3337 m.), Cima Bianca Grande (3281 m.), Cima Fiammante (3219 m.). 
    • ALPI BREONIE comprese tra l'Italia e l'Austria con le vette dei Monti Cima del Prete (3458 m.), Cima Libera (3418 m.), Cima dell'Accla (3196 m.), Tribulaun (3097 m.), Gerla (2999 m.) a dominio della Val di Vizze. 
    • ALPI AURINE così chiamate in onore della Valle omonima sulla quale dominano con le vette dei Monti Gran Pilastro (3510 m.), Grande Mèsule (3479 m.), Cima di Campo (3418 m.), Lovello (3376 m.), Punta di Valle (3210 m.), Picco della Croce (3135 m.) appartenente al massiccio dei Monti del Fundres. 
    • ALPI PUSTERESI a cui appartiene la catena montuosa delle VEDRETTE DI RIES, area protetta come Parco Naturale Regionale Vedrette di Ries-Aurina (DPGP 212/V/81), le cime del Monte Collalto (3436 m.), Monte Nevoso (3358 m.), e Monte Collaspro (3273 m.). Seguono le vette del Corno di Fana (2663 m.), del Cornetto di Confine (2545 m.) e del Monte Rota     
  • ALPI RETICHE comprese nei territori italiani, svizzeri, autriaci e del Principato del Liechtenste, e a loro volta suddivisibili in:
    • ALPI RETICHE OCCIDENTALI con le vette dei Monti Pizzo della Forcola (2906 m.), Cima Garibaldi (2843 m.), Piz Lat (2808 m.), Cavallaccio (2763 m.).
    • ALPI RETICHE ORIENTALI con le vette dei Monti Punta Cervina (2781 m.), Cima San Giacomo (2742 m.), Corno Bianco (2705 m.), Cima San Cassiano (2581 m.), Picco Ivigna (2581 m.), Villandro (2509 m.), Pascolo (2439 m.), Corno del Renon (2261 m.), Cima Tessa (3318 m.), Punta di Finale (3514 m.),Corno di Tramin (2708 m.).  
    • ALPI RETICHE MERIDIONALI a cui appartiene la Catena Ortles-Cevedale inclusa nel Parco Nazionale dello Stelvio - Stilfserjoch (L 740/1935) esteso su una superficie di 130.700 ettari, popolata da splendide specie floristiche e fanistiche visibili nelle vallate modellate dai ghiacciai e dalle acque dei torrenti, tra cui la Val di Rabbi situata ad ovest del Val di Sole, occupata dallo splendido Largo Corvo e dalle meravigliose Cascate di Saènt, e la Val de la Mare da visitare, per la presenza del Lago Marmotta e del Lago Nero da cui si gode vista straordinaria sul sovrastante Ghiacciaio del Caresèr. Alla catena succitata appartenengono le vette dei Monti Ortles (3902 m.), Gran Zebrù (3857 m.), Cevedale (3769 m.), Zebrù (3735 m.), Palon de la Mare (3703 m.), Punta San Matteo (3678 m.), Vioz (3645 m.), Cima Vertana (3545 m.),  Angelo Grande (3521 m.), Cima Sternai (3444 m.), Cima Gioveretto (3439 m.) che prende il nome dal Lago Omonimo in fondo alla Val Martello, Cima Venezia (3386 m.), Corno dei Tre Signori (3360 m.), l'Orecchia di Lepre (3257 m.) a dominio della Val d'Ultimo. Seguono i rilievi delle Alpi della Val di Non, principale valle del Trentino, quali: Punta di Quaira (2752 m.), Cima Stubele (2671 m.), Cima Olmi (2656 m.), Vedetta Alta (2627 m.), Luco (2434 m.), Roen (2116 m.), Macaion (1866 m.), Corno di Tres (1817 m.), Penegal (1737 m.), Nock (1342 m.), Ozol (1556 m.), Monte di Mezzo (680 m.) con il Lago di Monticolo di origine glaciale, ed il Lago di Caldaro. Alle Alpi Retiche meridionali appartiene il Gruppo dell'Adamello e della Presanella tutelato come Parco Naturale Adamello - Brenta con le cime dei Monti Carè Alto (3462 m.) compreso tra le valli alpine Val di FumoVal Rendena, Corno di Cavento (3402 m.), Crozzon di Lares (3354 m.), Re di Castello (2889 m.), Cima Presanella (3558 m.), l'Ago di Nardis (3289 m.). Il parco accoglie ben 48 laghi, tra cui: Lago di Vedretta; Laghi di CorniselloLago Nambrone; Lago RitortoLago Lambìn; Lago GelatoLago SerodoliLago NambinoLago delle Malghette; ed il Lago di Monticello. 
      L'area protetta del Parco comprende altresì la catena delle Dolomiti di Brenta con le Cime Tosa (3173 m.), Brenta (3150 m.), Crozzon di Brenta (3118 m.), Campanile Alto (2937 m.), Cima Pietra Grande (2936 m.), Grostè (2901 m.), Campanile Basso (2877 m.), Sasso Rosso (2645 m.), Piz Galin (2442 m.), Croz dell'Altissimo (2339 m.), Paganella (2098 m.),                     
  • DOLOMITI con riguardo alla sezione occidentale suddivisibile in:
    • DOLOMITI DI SESTO la cui sezione altoatesina rientra nell'area protetta come Parco Naturale Regionale Dolomiti di Sesto (DPGP 103/1981) comunemente noto come Parco Naturale Regionale Tre Cime. All'altopiano in questione appartengono le vette dei Monti Punta Tre Scarperi (3152 m.), Rocca dei Baranci (2966 m.), Coda dei Baranci (2922 m.), Rudo (2826 m.), Cima Nove (2581 m.), Tre Cime di Lavaredo (2999 m.), Monte Piana (2324 m.) al confine con la Regione VenetoMonte Paterno (2746 m.), Torre di Toblin (2617 m.), Cima Una (2598 m.), Cima Cadin di san Lucano (2839 m.) dov'è possibile ammirare il Lago di Misurina noto per le sue proprietà curative dell'asma infantile, Croda dei Toni (3094 m.), Monte Popera (3046 m.), Croda Rossa di Sesto (2965 m.).
    • GRUPPO DEL PUEZ tutelato come Parco Naturale Regionale Puez - Odle (DPGP 29/V/LS 31/10/1977), con le cime dei Monti Piz de Puez (2913 m.), Sassongher (2665 m.), Sass Rigais (3025 m.), Furchetta (3025 m.).
    • MASSICCIO DELLO SCILIAR protetto come Parco Naturale Regionale Sciliar - Catinaccio (DPGP 68/1974) la cui massima altitudine è raggiunta dalla Cima Catinaccio (2981 m.), Torri del Vajolet (2821 m.), Roda di Vaèl (2806 m.). Ai piedi del massiccio è possibile ammirare il Lago di Fiè. 
    • SASSOLUNGO, altopiano simbolo della Val Gardena, a cui appartengono le cime dei Monti Punta Grohmann (3126 m.) e del Sassopiatto (2969 m.).
    • MARMOLADA, gruppo montuoso soprannominato la Regina delle Dolomiti, che raggiunge la massima altitudine con le cime dei Monti Punta Penia (3343 m.), Gran Vernel (3210 m.), Sasso Vernale (3058 m.), Cima Ombretta (3011 m.).
    • GRUPPO DEL SELLA a dominio della Val Lasties, delimitata dalle cime di Piz Boè (3152 m.), Cima Pisciadù (2985 m.), Sasso Pordoi (2950 m.).
    • LATEMAR, catena montuosa che raggiunge la quota massima di altezza con la cima delle Torri di Latemar (2814 m.).
    • PALE DI SAN MARTINO gruppo montuoso tutelato come Parco Naturale Regionale Paneveggio - Pale di San Martino (LP 18/1988). L'area protetta comprende la visita alle cime dei Monti Vezzana (3192 m.), Cimon della Pala (3184 m.), Cima dei Bureloni (3130 m.), Cima del Focobon (3054 m.), Cima Fradusta (2939 m.); ai Laghi di Colbricòn; al Lago di Calaita; ed al Ghiacciaio della Fradusta.           

I massicci montuosi succitati sono contraddistinti da meravigliosi ghiacciai che alimentano i numerosi  corsi d'acqua che attraversano il territorio regionale, tra i quali citiamo: l'Adige (410 km); il Rio Ram (24,7 km); il torrente Passirio (42,6 km); il fiume Isarco (95,5 km); il fiume Noce (105 km); il torrente Avìsio (89,4 km); il torrente Fèrsina (30 km); il torrente Leno (18 km); il fiume Brenta (174 km) che origina dal Lago di Levico e dal Lago di Caldonazzo ed attraversa interamente la vallata Valsugana; il fiume Sarca (194 km); in ultimo, il fiume Chiese (160 km).
L'appellativo "Finlandia d’Italia" assegnato alla regione Trentino, è correlato alla presenza di quasi trecento specchi d’acqua incastonati tra le montagne, di cui molti sono stati sopraccitati, e ai quali aggiungiamo: il Lago di Ledro; il Lago di Molveno; il Lago alpino di Tovel; il Lago di Cei; il Lago alpino artificiale di Resia; il Lago di Zoccolo; il Lago di FortezzaLago di Rio di Pusteria; il Lago di Valdaora; infine, la punta settentrionale del famoso Lago di Garda, maggiore lago d'Italia, le cui acque sono note per le curative fonti termali che sgorgano dalle sorgenti subacquee.

Questo meraviglioso panorama offerto dalla regione è anche il luogo ideale per una piacevole e rilassante vacanza all'insegna delle mille attività e dei molteplici sport, dal trekking alle escursioni, dallescalate allosci  in tutte le sue varianti.

La bellezza della regione non riguarda solamente gli aspetti naturalistici e paesaggistici, ma altresì il patrimonio artistico e architettonico comprendente castelli, fortezze, chiese, abbazie e monasteri.
Tra i più noti sicuramente castel Tirolo, Castel Roncolo, il Forte di Fortezza, il castello del Buonconsiglio, l'abbazia di Monte Maria, l'Abbazia di Novacella, il Monastero di Sabiona e la Basilica Paleocristiana di San Virgilio dove furono promulgati i decreti del Concilio di Trento. 

L’unità territoriale di questa regione da sempre area di dialogo e di confronto fra civiltà diverse, è la conseguenza dell’istituzione del principato vescovile fondato nel 1027, evento storico preceduto da anni e anni di vicissitudini iniziate nel Paleolitico Superiore, e protrattesi fino ai giorni nostri.
Le valli iniziarono a prendere vita subito dopo lo scioglimento dei ghiacciai, ed accolsero nell'età del Ferro i primi stanziamenti dei Reti e della popolazione celtica dei Galli.
Seguono gli anni dell'Impero Romano, e dopo la sua “caduta”, il dominio dei Longobardi, artefici del ducato di Trento, forte fino all’888, anno della cessione del Trento ai regni tedeschi.
Con la nascita del Principato vescovile si assistette ad un periodo di grande prosperità, protrattosi fino alla morte dell’ultimo principe-vescovo, Pietro Vigilio Thun.
Salgono al potere Maria Teresa d'Austria ed il figlio Giuseppe II, governatori fino al 1796, quando Trento tornerà all'Austria, per poi confluire alla Baviera.
Solo con il Congresso di Vienna del 1815, la regione tornerà a far parte dei domini austriaci.
Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, e la sconfitta dell'Austria, il territorio verrà annesso al Regno d'Italia con il trattato di Saint-Germain.
L’idea di autonomia da tempo agognata dalla popolazione trova il suo fondamento nell’accordo firmato il 5 settembre 1946 a Parigi dai Ministri degli Esteri di Italia e Austria, Alcide Degasperi e Karl Gruber.
La storia ha naturalmente influenzato ogni aspetto della cultura degli abitanti della Regione, appartenenti a due diversi gruppi etnici, che comunicano con altrettante differenti idiomi; in particolare nella provincia di Trento si parla l’italiano, mentre nella provincia di Bolzano si parla il tedesco.
In alcune valli di montagna è presente, anche, una minoranza linguistica ladina, parlante il ladino, una lingua retoromanza.

Concludiamo il nostro viaggio alla scoperta del gusto trentino, con i suoi numerosi prodotti enogastronomici legati ad una saggia coltivazione della terra, si pensi alla famosa Mela Golden della Val di Non commercializzata con il marchio Melinda, al nutriente Trentingrana, all'Asiago, allo Speck, all'Olio Extravergine del Garda Trentino, alla proteica Trota Iridea, allo Spumante Trentodoc, e all'artigianale Trentino Grappa.

Itinerari da vedere e visitare (104):

Elenco Province (2):

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ProvinciaArea
(Kmq)
Pop.Comuni
Bolzano 7.400,43 508.529 116
Trento 6.158,67 531.718 166