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Templi dell'antica Locri Epizefiri

L’area archeologica dell’antica Locri Epizefiri accoglie i resti del santuario di Persefone in contrada Mannella, e del tempio Ionico in contrada Marasà.
Il primo edificio sacro definito da Diodoro Siculo come "il più famoso tra i santuari dell'Italia meridionale", fu depredato delle sue ricchezze da Dionisio II nel 360 a.C., e Pirro nel 276 a.C., seguiti dal comandante romano Pleminio luogotenente di Scipione.
Il tempio Ionico, mentre, fu costruito nel 470 a.C., per volere del tiranno Ierone di Siracusa, e distrutto nel XIX secolo, lasciandoci oggi solamente alcuni resti.
La cella dell’edificio sacro preceduta da un pronaos con due colonne fra le ante, accoglieva nella parte centrale tre grandi lastre di calcare, infisse verticalmente nel terreno, che anticamente rivestivano un bothros, ossia una fossa sotto il livello del pavimento, utilizzata durante il culto alle divinità.