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Castello Ruffo di Scilla

Il castello Ruffo di Scilla, noto come castello Ruffo di Calabria, è un'antica fortificazione situata sul Promontorio Scillèo, proteso sullo Stretto di Messina, edificata all'inizio del V secolo a.C., per volere del tiranno Anassilao, al fine di difendere il territorio dagli assalti dei pirati tirreni.
La fortificazione fu portata a termine dai successivi tiranni che si successero nel potere della città, ad eccezione del periodo il tiranno Dionisio, che, nel 390 a.C., conquistò la rocca dopo un lungo assedio, ma fu subito estromesso dai Tirreni che rioccuparono la fortezza.
Nel corso degli anni, il castello venne più volte fortificato, ma il disastroso terremoto del 1783 gli causò ingenti danni, ripristinati nel 1810 grazie all’intervento dello Stato.
Seguì il terremoto del 1908 che distrusse gran parte della struttura fortificata, e nel periodo fascista l’utilizzo di alcuni ambienti in appartamenti destinati ad ospitare impiegati e funzionari pubblici.
Attualmente la fortezza accoglie il centro regionale per il recupero dei centri storici calabresi, ed è sede di mostre e convegni.
L'edificio ha un impianto irregolare con cortine, torrioni e feritoie, preceduto da un ponte che conduce all’ingresso principale caratterizzato da un portale di pietra costruito con arco a sesto acuto, sui cui campeggiano lo stemma nobiliare dei Ruffo e la lapide che celebra il restauro del castello eseguito nel XVI secolo.
Internamente si apre un cortile impreziosito da un grande scalone, che conduce all'ingresso della residenza, caratterizzata da ampi saloni.