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Collegiata di San Martino

La Collegiata di San Martino situata nell’abitato di Cerreto Sannita, risale al X secolo, ma deve il suo attuale aspetto ai lavori di ricostruzione eseguiti tra il 1688 e il 1730, finalizzata a rimediare ai danni causati dal violento terremoto del 1688.
Progettata dall’ingegnere Giovanni Battista Manni, la chiesa è impreziosita esternamente da un’imponente scala di accesso, realizzata nel 1733 da Antonio Di Lella, su progetto dell'architetto Bartolomeo Tritta, e composta da quattro rampe, due dritte e due curve, in pietra locale lavorata, che terminano in un sagrato dove è incastonata nel pavimento una meridiana d'età romana.
La chiesa è internamente divisa in tre navate con cupola, transetto, presbiterio e cappelle laterali, decorate con stucchi in stile neoclassico dall’artista Borrelli.
Tra le numerose opere artistiche custodite all’interno della collegiata citiamo: la tela di Sant'Andrea Avellino, opera di Lucantonio d'Onofrio (terza cappella); la tela di Santa Maria della Purità con i Santi Giuseppe e Liborio, realizzata da Paolo de Falco (quarta cappella); il pavimento in ceramica cerretese dell’artista Domenico Marchitto; la tela raffigurante la Madonna del Rosario con San Domenico Sant'Antonio, Santa Caterina e Santa Rosa da Lima, opera di Paolo De Falco (quinta cappella).
Il transetto, mentre, accoglie due tele dell’artista Lucantonio D'Onofrio raffiguranti la Deposizione (altare sinistro) e San Michele Arcangelo (altare destro).
Nel presbiterio oltre all’altare maggiore in marmi policromi intarsiati, vi sono due tele risalenti al XVIII secolo raffiguranti la Fuga in Egitto e l'Addolorata, e un crocifisso in legno eseguito dal Di Crosta.
Da ammirare, inoltre, l’organo barocco risalente ai primi anni del 1700, il pulpito pensile del 1762 in noce, e un’acquasantiere in marmi policromi.