Tempio di Serapide o Macellum
Il tempio di Serapide collocabile tra il I e il II secolo d.C., è così chiamato per il rinvenimento di una statua del dio egizio, e altro non è che mercato pubblico della città romana comunemente noto come “macellum”.
Riportato alla luce intorno alla metà del XVIII secolo, sotto il regno di Carlo III di Borbone, l’edificio è accessibile sul lato sud-occidentale, considerando il fatto che sul lato opposto si erge un’esedra caratterizzata da quattro colonne e affiancata da ambienti di servizio.
Il tempio si sviluppa intorno ad un cortile a pianta quadrata delimitato da un porticato sul quale si affacciano le botteghe, e caratterizzato dai resti di una scala che un tempo conduceva al piano superiore del porticato, nonché occupato nella parte centrale da una costruzione circolare sopraelevata, circondata da colonne, e accessibile per mezzo di quattro scalinate disposte a croce.