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Abbazia di Novalesa

L'abbazia di Novalesa risalente al VIII secolo è stata realizzata per volere dell’allora signore di Susa, Abbone, esecutore delle volontà dei franchi.
I monasteri erano per i Franchi le loro basi di partenza per le incursioni contro le popolazioni nemiche.
Il valico del Moncenisio e le strade che vi conducevano nel corso del tempo crebbero sempre più d'importanza per cui si rese necessario tutelarne il transito. Fu così che grazie al vescovo Abbone si decise di fondare un monastero, dedicato ai santi Pietro e Andrea,.
Nell'817 Ludovico il Pio vi impone l'osservanza della Regola di san Benedetto.
Nel 906 venne distrutta dai Saraceni per cui i monaci dovettero rifugiarsi a Torino, dove costruirono il monastero di Breme.
Fu ricostruita intorno all'XI secolo.
Nel 1802 Napoleone affidò la gestione della struttura all'abate Antonio Gabet e ad altri monaci Trappisti di Tamié (Savoia).
Dopo la caduta di Napoleone, i monaci scesero per insediarsi nell'antico monastero e nel 1821 diedero vita alla Congregazione Cassinese d'Italia.
Nel 1855 la legge di soppressione costrinse i monaci ad abbandonare l'abbazia; f così che gli edifici, furono messi all'asta e trasformati in albergo per cure termali.
Nel 1972 il complesso monastico venne acquistato dalla Provincia di Torino, che la affidò ai monaci Benedettini di Venezia.
La chiesa del monastero risalente al XVIII è stata edificata su un preesistente edificio religioso di età romanica. Le due ali superstiti del chiostro risalgono al XVI secolo.
Da non dimenticare le quattro cappelle del monastero intitolare a Maria, al Santissimo Salvatore, a San Michele e a San Eldrado.