Trulli di Alberobello
Il termine trullo tratto dalla parola greca τρουλλος, che significa cupola, comprende delle antiche costruzioni in pietra a secco, dalla forma conica, risalenti al periodo protostorico, situate nel comune di Alberobello.
Dichiarati patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, i trulli risalgono al XVI secolo e constano di un semplice vano alle volte affiancato anche da più ambienti, realizzati a pianta circolare, sul cui perimetro si imposta la muratura a sacco, che riduce le possibilità di aperture, ad eccezione della porta d’ingresso, e di un piccolo foro in alto con finestrino.
Le murature portanti vengono poi coperte da una pseudo-cupola, composta da una serie concentrica di lastre orizzontali disposte a gradini rientranti sempre più, man mano che si raggiunge la sommità.
Lo strato interno di lastre calcaree dette chianche, viene completato da quello esterno, composto da lastre più sottili, denominate chiancarelle, terminante in una chiave di volta.
Il trullo è una tipica costruzione contadina dove colui che coltivava le terre poteva avere un giaciglio dove dormire e tenere gli attrezzi del campo.
I bambini dormivano su lettini ricavati all’interno di nicchie, a loro volta realizzate per gemmazione dalla muratura del trullo principale e separate da questo per mezzo di una tenda.
Naturalmente nelle ipotesi di famiglie numerose si ricorreva alla soppalcatura.