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Torre di Su Loi

La torre di Su Loi situata all’estremità occidentale della laguna di S. Gilla, nel comune di Capoterra, ed appartenente al complesso fortificato composto da ben centoquattro torri di avvistamento, fu costruita nel 1578 su commissione del vicerè di Sardegna don Miguel De Moncada.
Realizzata con l’impiego di roccia granitica, l’opera monumentale distante circa dieci metri dal mare consentiva il collegamento visivo tra Cagliari e la spiaggia di Sarroch, basti pensare che chi si trovava nella piazza d’armi era in grado di avvistare imbarcazioni in avvicinamento alla distanza di 15 km circa, e così tempestivamente avvisare la popolazione, consentendole di prepararsi alla difesa e mettersi in salvo.
Venuta meno la minaccia islamica, la torre di Su Loi, perse la sua originaria funzione, divenendo deposito per le operazioni di contrabbando, nonché punto strategico per vietare l’attracco alle navi sospette; seguì a partire dal 1845 una lenta e infelice fase di abbandono.
La torre cagliaritana, accessibile da una porta d’ingresso situata a 3.50 metri d’altezza dal terreno, e lateralmente contraddistinta dalla presenza di due rientranze utilizzate per depositarvi oggetti, presenta all’interno un doppio tramezzo a croce, formato da due contrafforti intersecati perpendicolarmente, con pavimento formato da tavole di legno, e copertura a cupola, nella quale si apriva una botola che conduceva, tramite una scala, alla piazza d’armi.
Qui sono tutt’ora visibili due mensole lignee sulle quali era posizionata una guardiola, quasi sicuramente identificabile con il deposito di munizioni; esternamente questo tipo di magazzino qualora fosse stato interessato da un evento dannoso, avrebbe causato alla struttura il minor danno possibile.
Una seconda guardiola è situata in una posizione perpendicolare all’ingresso alla torre, anch’essa sorretta da mensoloni, che diversamente dalla precedente sono in pietra arenaria, dalla quale i custodi della torre gettavano tutto quanto avrebbe allontanato i nemici dal territorio circostante.
Le sue piccole dimensioni sono dettate dal fatto che in occasione della sua costruzione, zona di Capoterra era rimasta disabitata, e l’antico villaggio medievale distrutto.
La ripresa del territorio risale al 1655, quando per volere del feudatario, il barone Girolamo Torrellas, fu costruito il nuovo borgo intitolato Villa Nueva de Sant Efis de Caputerra.