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Acropoli di Gela

L'acropoli di Gela situata su un colle la cui estremità orientale è nota come località Molino a Vento, fu fondata tra il 689 e il 688 a.C. su consiglio dell'Oracolo di Delfi, ad opera dei greci provenienti da Rodi e da Creta, giunti sul territorio siciliano sotto la guida di Antifemo ed Entimo.
Occupata fino al 405 a.C. da numerosi edifici sacri riccamente decorati, ed abitazioni disposte sui fianchi del colle opportunamente spianati, Gela deve il suo splendore al governatore Timoleonte, committente della ricostruzione della cinta muraria subito dopo le distruzione operate dai Cartiginesi.
Raggiunto il piazzale a terrazzo ubicato accanto al museo archeologico di gela sito in corso Vittorio Emanuele, è possibile ammirare l’area archeologica in tutto il suo splendore dove fanno bella mostra si sé i resti di due templi dedicati entrambi alla dea Athena, dea greca della scienza, di cui il primo in stile dorico con sei colonne sui lati brevi e undici su quelli lunghi, sorge al centro del Parco della Rimembranza, mentre il secondo eretto dopo il 480 a.C. conserva della sua originaria struttura esclusivamente una colonna dorica; a questi si aggiungono i ruderi di un quartiere risalente al IV a.C. secolo, contraddistinto da case private e botteghe sovrapposte a ruderi di santuari precedenti e di impianti preistorici.
Ricordiamo che il decumano romano noto anche come “plateia”, divide in due parti la città, per cui a sud della stessa sorge la zona sacra, mentre a nord si snodano i quartieri abitati.