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Complesso Termale di Catania

L’antico complesso termale di Catania costruito tra il I e il III secolo d.C. , con impianti dislocati in diverse zone della città siciliana, non erano altro che stabilimenti pubblici destinati alla cura del corpo, comprendenti il frigidarium per il bagno freddo, il calidarium per il bagno caldo, e il tepidarium per l’assuefazione dei bagnanti, tutte dotate di palestre per lo svolgimento dei giochi e degli esercizi fisici.
A Catania si possono ammirare tutt’oggi ben tre impianti termali risalenti al periodo romano, vale a dire le terme Achilliane, le terme dell’Indirizzo, e le terme della Rotonda.
Ciò che resta del primo stabilimento termale in ordine di citazione, è ammirabile al di sotto del Duomo di Catania, ed è raggiungibile oltrepassando una porta che si apre sul lato destro della facciata.
Le terme Achilliane furono riportate alla luce dopo il terremoto del 1693, grazie ai primi lavori di scavo eseguiti su commissione di Ignazio Paternò Castello, principe di Biscari; al 1856 risale, mentre la scoperta al di sotto del Seminario dei chierici dei resti di un edificio, riconducibile ad un “calidarium”, data la presenza di tracce di pavimento ad ipocausto.
Dopo un lungo periodo di chiusura compreso tra il 1974 e il 1994, le antiche strutture termali furono riaperte al pubblico solo dopo l’effettuazione dei lavori di restauro terminati nel 1997, ai quali seguirono nuovi interventi di rifacimento e consolidamento in occasione dei lavori di pavimentazione della piazza del Duomo eseguiti tra il 2004 e il 2006.
Dell’originario stabilimento si conservano ancora oggi le enormi strutture dei diversi ambienti tra cui citiamo una sala rettangolare coperta da volta a crociera sorretta da quattro pilastri, e decorata al pari delle altre con stucchi raffiguranti immagini di fanciulli, animali e viticci con grappoli d’uva.
Il secondo impianto termale di origini romane noto con il nome di terme dell’Indirizzo è inglobato alle mura dell’ex convento carmelitano di Santa Maria dell’Indirizzo, costruito nel 1635 sul sito dove nel 1610, secondo la tradizione, al viceré di Sicilia Don Pietro Girone, duca di Qssuna, apparve la Madonna del Carmine che gli indicò "l’indirizzo" da seguire per scampare alla tempesta ed approdare sano e salvo dentro il porto di Catania.
Dell’impianto originario si possono ammirare dieci ambienti, di cui quello più grande, contraddistinto da aperture rettangolari, ha un impianto ottagonale coperto da una cupola.
Peculiare i resti delle fornaci anticamente utilizzate per il riscaldamento degli ambienti termali, nonché le conduttore utili per la circolazione dell’aria calda, e i canali per il deflusso delle acque.
In ultimo, ricordiamo le terme romane della Rotonda collocate nel centro storico della città di Catania, a nord dell’antico teatro romano, costruite tra il II e il III secolo, e nel VI secolo nascoste dalle fondamenta della chiesa di Santa Maria della Rotonda.
Individuato per la prima nel Settecento dal principe di Biscari, l’impianto venne riportato alla luce nel 1950 in occasione degli scavi archeologici condotti da G. Libertini, e conserva dell’originaria struttura di forma circolare delimitata da un quadrilatero contraddistinto da archi, otto vasche marmoree inserite in grandi nicchie, e canali per l'adduzione delle acque e lo scarico.