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Osterio Magno di Cefalu'

Il palazzo Osterio Magno deve la sua attuale conformazione architettonica ai lavori di ricostruzione eseguiti intorno al XIV per volere della famiglia Ventimiglia, proprietaria dell’edificio, che la tradizione vuole sia stato edificato su commissione di Ruggero II per sistemarvi la sua residenza.
Ceduto nel XVII secolo ai frati domenicani, l’edificio è stato diviso in tanti piccoli ambienti e adibito a botteghe, ma oggi grazie all’intervento dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Cefalù viene utilizzato per organizzarvi mostre di libri, di arte contemporanea, ed altre iniziative culturali, tutte aperte al pubblico.
Il palazzo accessibile dall’ingresso principale rivolto sull'odierna via G. Amendola, accoglie al suo interno una corte interna, occupata dal magnifico scalone che consente di raggiungere il piano nobile; da ammirare in una sala del pianterreno i resti di un pozzo.
La torre quadrangolare a tre piani, è stata eretta in due momenti differenti, come testimoniano gli altrettanti diversi metodi di costruzione; al periodo normanno risale la parte muraria inferiore, mentre ad un periodo sicuramente successivo appartiene la sopraelevazione con un coronamento a difesa piombante.
Alla seconda metà del XIII secolo risale la costruzione del palazzetto bicromo impreziosito da bifore, trifore, e una decorazione lapidea di ascendenza nordica.
In occasione dei lavori di restauro eseguiti nel 1989, sono stati riportati alla luce i resti di edifici di epoca ellenistica, monete di bronzo risalenti al IV secolo a.C. , e molti reperti ceramici, tra cui un bacile da parata con leone araldico del XIV secolo.