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Basilica di San Tommaso Apostolo

La Basilica di San Tommaso Apostolo custode delle reliquie dell’apostolo di Cristo, venne eretta nel VI secolo, ma nel corso dei secoli è stata protagonisti di molte vicissitudini.
Intorno alla seconda metà del 1400, la chiesa ha subito ingenti danni causai da un incendio appiccato dai turchi di Piyale; tra il 1799 e il 1943 venne dapprima profanata dai francesi, e poi distrutta dai tedeschi in fuga.
Ricostruita subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, la basilica venne riconsacrata e riaperta ai fedeli nel 1949.
Della facciata originale composta da una mezza cupola e un porticato con nove colonne trecentesche, si conserva solo il portale nella cui lunetta è raffigurata Maria con il Bambino, affiancata da San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista.
Dell’impianto gotico, mentre, si conservano gli archi ad ogiva, i capitelli di epoca sveva, e le finestre tribolate.
Internamente oltre ai reperti del XIII secolo, vi sono elementi settecenteschi e trecenteschi quali la volta della navata centrale e l’abside.
Da ammirare l’urna di rame dorato contenente i resti di San Tomasso custodita nella cripta situata sotto il presbiterio, nonché gli affreschi della cupola realizzati dal pittore Luciano Batoli, e il crocifisso pendente della cripta eseguito da Aldo D’Adamo.
Nella cappella dedicata a San Tommaso si conservano i bassorilievi a stucco risalenti alla prima metà dell’Ottocento opera di Vincenzo Perez, due ceramiche raffiguranti “ Gli ortonesi in Scio” e “L’arrivo a Ortona delle reliquie di San Tommaso” realizzate da Tommaso Cascella, e infine il busto d’argento di San Tommaso Apostolo del 1800.