Museo Casa Natale di Gabriele D'Annunzio
Il palazzo dove è ospitato il Museo Casa Natale di Gabriele d'Annunzio è stato sin dal 1800 di proprietà della famiglia D'Annunzio.
Restaurato nel 1926 su commissione di Gabriele D'Annunzio e ad opera di Antonino Liberi e Giancarlo Maroni, l’edificio passò nelle mani dello Stato.
Durante il secondo conflitto mondiale venne danneggiato dai bombardamenti per cui nel 1949 si dovette procedere ad un secondo intervento restaurativi.
Il museo allestito al primo piano dell’abitazione, è formato da nove sale arredate con mobili d'epoca e oggetti appartenuti allo scrittore e alla sua famiglia.
La stanza dove ha inizio il percorso espositivo è dedicata all'infanzia di D'Annunzio, e conserva i pannelli didattici con fotografie e citazioni dalle sue opere, il diploma di licenza liceale, il decreto di nomina a Sindaco di Francesco Paolo Rapagnetta D'Annunzio, e l’attestato di cittadinanza onoraria allo scrittore voluta dal Comune di Chieti.
Segue la prima sala corrispondente al salotto della residenza, dove sono allestite due litografie raffiguranti rispettivamente "Vittorio Emanuele II, Re d'Italia" e "Giuseppe Garibaldi a Marsala", i ritratti dei genitori adottivi di Francesco Paolo Rapagnetta D'Annunzio, e il dipinto intitolato il Ratto di Proserpina.
La seconda sala, un tempo occupata dallo studio di Francesco Paolo Rapagnetta D'Annunzio, conserva il ritratto dello scrittore da bambino, il leggio musicale del fratello Antonio, un piatto giapponese risalente al XIX secolo, due litografie raffiguranti rispettivamente “Torquato Tasso all'ospedale di Sant'Anna a Ferrara” e “Torquato Tasso alla corte di Francia”, due stampe rappresentanti San Sebastiano e San Giovanni Battista, e infine un dipinto intitolato “La fuga di Enea da Troia in fiamme”.
Il percorso espositivo segue nella terza sala corrispondente alla camera di Gabriele e del fratello Antonio. All’interno della stanza si conservano i due letti ottocenteschi, sovrastati da due dipinti raffiguranti rispettivamente "S. Alfonso Maria de' Liguori" e "La Madonna Immacolata", un mobile con alzata ed anta a specchio risalente al XVIII secolo, e infine un inginocchiatoio ligneo realizzato nel XIX secolo.
Nella quarta sala del museo abitata dalla zia dello scrittore, vi sono la stampa ottocentesca di G. Palmaroli raffigurante la "Madonna delle sette spade", la fotografia di Luisa de Benedictis, madre di Gabriele D'Annunzio, e un cassone in legno intagliato.
Segue la quinta sala che un tempo era la camera da letto dei genitori dello scrittore; qui si conservano il letto dove nacque Gabriele D'Annunzio, un dipinto ad acquarello realizzato da Michele Cascella e raffigurante "La stanza di Luisa d'Annunzio", due statue di stoppa e cartapesta del XIX secolo, un caldano in ottone, e una poltrona.
Il soggiorno dell’abitazione accoglie oggi la sesta sala dove si possono ammirare i pannelli didattici con fotografie di alcuni dei posti abruzzesi , oltre a due litografie realizzate da Basilio Cascella tra il 1904 e 1897.
La settima sala del museo conserva i pannelli didattici raffiguranti lo sviluppo urbanistico della città, oltre ad oggetti appartenuti a D'Annunzio.
Interessante è l’ottava sala dove è esposto il calco in gesso della mano destra e del volto di D'Annunzio, opera di Arrigo Minerbi.
L’ultima sala corrispondente al soggiorno accoglie i pannelli didattici che ricordano gli episodi della prima guerra mondiale che ebbero a protagonista il D'Annunzio.