Criptoportico Ex Casa Circondariale
Il palazzo che ospitò la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere venne edificato nel Seicento come convento, ad opera dei Frati Minimi.
Realizzato in parte su di un braccio del Criptoportico romano, nel 1700 la struttura venne adibita a quartiere per la cavalleria Regia e nel 1738, quando ospitò il reggimento Rosciglione, venne sottoposto ad un intervento di restauro.
Originariamente il palazzo si elevava su due piani con volte, muri laterali dipinti ad affresco, ottanta finestre, e trenta nicchie entro cui erano state collocate statue o sedili; il pavimento era a mosaico nonché era ospitato un altare, successivamente spostato nella cappella realizzata nell'Ottocento al centro del cortile.
Intorno alla fine del XVIII secolo, la chiesa venne adibita a camerata per le guardie carcerarie, mentre il convento venne abbandonato.
Nel 1828, durante il dominio borbonico, l’edificio venne utilizzato come prigione, per cui furono necessari nuovi interventi di rinnovamento finalizzati, questa volta ad un ampliamento della struttura.
Nel 1941, durante i lavori vennero riportate alla luce due tombe cristiane risalenti al VI secolo d. C..
L’attuale palazzo in tufo si sviluppa su due piani, ha una forma quadrata e si sviluppa intorno ad una corte.