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Palazzo Schifanoia

Il palazzo Schifanoia fu realizzato alla fine del XIV secolo, su commissione del marchese Alberto V d'Este nella zona sud orientale di Ferrara.
Il nome Schifanoia che significa per l'appunto "schifare la noia", rispecchiava con chiarezza l'uso che se ne sarebbe fatto.
Infatti, i signori di Ferrara erano soliti edificare ville e edifici fuori le mura della città o comunque in spazi urbani ricchi di verde dove poter tracorrere periodi di riposo, studio o divertimento.
A partire dal 1465, l'edificio per volere di Borso d'Este fu rialzato di un piano, fu dotato di un portale a bassorilievo, e i suoi merli furono sostituiti da un cornicione in cotto.
La facciata è in laterizio, ma originariamente era affrescata con un motivo ad esagoni in finto marmo.
Alla fine del Risorgimento il palazzo divenne di proprietà del Comune e fu sottoposto a lavori di restauro.
Palazzo Schifanoia, internamente, è caratterizzato da bellissimi cicli decorativi ed espone le raccolte del Museo Civico.
Il primo piano, intitolato Salone dei Mesi, accoglie un'impresa pittorica che rappresenta la massima espressione della cultura figurativa rinascimentale italiana; le sue pareti sono divise in scomparti dove all'interno di ognuno è rappresento un mese.
I personaggi delle scene, tra architetture eleganti e rovine romane, illustrano la vita di corte per cui dovevano essere reali, ben riconoscibili dagli ospiti ricevuti nel salone.
Sullo sfondo invece sono rappresentate le scene della vita contadina finalizzati a celebrare la prosperità economica del ducato ed il "buon governo" di Borso.
Segue la Sala delle Virtù, decorata nel 1467 ad opera di Domenico di Paris, il cui soffitto a lacunari dipinti presenta un fregio in rilievo decorato da stemmi ed imprese retti da putti che si alternano alle immagini delle virtù teologali e cardinali.