Ver Sacrum
Il Ver Sacrum che significa "primavera sacra" è un rituale religioso mediante il quale i popoli di lingua osca si inoltravano lungo gli Appennini.
Perper allontanare un pericolo o vincere una battaglia i Sabelli sacrificavano a Mamerte tutto ciò che nasceva durante la primavera.
I primi Ver Sacrum ci furono in tempi preistorici.
Questo rituale sannitico viene rappresentato ogni anno da attori professionisti che vestono anche i costumi d’epoca.
La rappresentazione consta di quattro scene:
I scena rappresenta il Ver Sacrum, vale a dire il rito dell'abbandono da parte dei giovani delle terre d'origine pronti a partire alla ricerca di nuove terre. Il Sacerdote benedice i giovani che poco dopo si allontanano. I giovani, guidati da Comio Castronio e seguiti da un bue, si fermeranno presso il Tifernus mons dove daranno origine alla città di Bovianum;
II scena tratta dell'istituzione del Matrimonio inteso come rito comunitario. La donna altro non era che la ricompensa del valido guerriero;
III scena vede protagonista un vecchio saggio che incita i giovani guerrieri a non perdere mai la virtù e il valore;
IV scena rappresenta il rito del giuramento dei giovani guerrieri sanniti che davanti all'altare invocano la maledizione sulla stirpe qualora portano a termine con coraggio la guerra. Colui che si rifiuta viene ucciso.