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Grotte di Santa Maria di Leuca

Il Capo di Santa Maria di Leuca deve il suo fascino soprattutto al mare, e alle coste alte e frastagliate, a volte difficilmente praticabili per i non esperti, che scendono a picco nel mare Adriatico.
Il litorale è reso però più interessante dalle numerose grotte carsiche, situate sia sul versante di Ponente che su quello di Levante.
A ponente, incontriamo: la grotta Porcinara situata sul pendio di una scarpata, e accessibile da terra, scavata dall’uomo, e caratterizzata dalla presenza di due grandi bocche che immettono nei tre ambienti comunicanti tra loro, di cui gli ultimi due accolgono iscrizioni in greco e latino, che riportano nomi di marini, di navi, e di divinità, nonché frammenti di ossa e di vasi in ceramica; la grotta del Diavolo situata su Punta Ristola, e accessibile sia dal mare che da terra, si compone di tre parti, ossia l’ingresso principale che immette in un vestibolo, la parte centrale terminante in un vestibolo inferiore, e l’atrio caratterizzato da due sentieri che portano al mare; la grotta del Presepe formata da una serie di archi bassi; la grotta delle tre Porte composta da tre aperture che conducono in una cavità, alla destra della quale si apre un cunicolo che immette in camera impreziosita da stalattiti e stalagmiti; la grotta dei Giganti così chiamata per la presenza di ossa e denti di pachidermi, è accessibile per via mare; la grotta della Stalla; e la grotta del Drago.
Sul versante di Levante troviamo: la grotte Cazzafri accessibili solo in barca, hanno un’immensa volta ricca di stalattiti; la grotta del Morigio difficilmente accessibile sia dal mare che da terra, è spesso frequentata da coppie di innamorati, giunti a nuoto; e il ponte Ciolo, un’insenatura scavalcata da un ponte moderno.