Castello di Copertino
Il castello di Copertino edificato durante l’epoca normanna-sveva, e ampliato durante il periodo angioino, deve il suo attuale aspetti ai lavori di ricostruzione eseguiti nel 1540, su commissione di Alsonso Castriota, al fine di adattare la struttura ai canoni architettonici-militari imposti dalla scoperta della polvere da sparo.
Progettata dall'architetto Evangelista Menga, la fortezza presenta lungo il perimetro esterno circa novanta feritoie, distribuite su tre ordini separati da un cordone marcapiano, oltre al profondo fossato scavato nella roccia.
La presenza del balcone rinascimentale con balaustra traforata, nonché il portale d’ingresso rinascimentale, dimostrano chiaramente, l’utilizzo della struttura come dimora signorile.
Il portale accoglie decorazioni celebrative, che raffigurano le dinastie di re e regine, ma anche dei feudatari che si sono succeduti a Copertino, mentre il lunettone ospita le rappresentazioni di armature, vessilli, e cannoni.
Esternamente si erge anche il maschio a base scarpata risalente al XIII secolo, affiancato ad est, nel 1407, dalla torre denominata l’arma delle due case, composta da tre vani sovrapposti collegati attraverso una scala a chiocciola.
Oltrepassato il portale d'ingresso ci accede all’originario varco d'ingresso dove è ospitata la cappella di San Marco realizzata su commissione degli Squarciafico e affrescata nel 1580 da Gianserio Strabella; segue l’atrio interno, con scalone rinascimentale che conduce al piano nobile.