Chiesa Madre di Erice
La chiesa madre della città di Erice dedicata alla Vergine Assunta fu costruita nel 1312 su commissione del Re Federico II di Aragona, utilizzando il materiale proveniente dal tempio pagano della Venere Ericina.
La tradizione vuole però che l’edificio sacro sia stato realizzato sotto l'Impero di Costantino, e rimaneggiato nel corso dei secoli fino alla totale ricostruzione conseguente al crollo del 1853, voluta dall’Arciprete Don Giuseppe Augugliaro.
La facciata a saliente in stile gotico presenta un solo portale di accesso doppia ghiera ovale seghettata, caratterizzato da un piccolo portico, costruito nel 1426 dall'arciprete Bernardo Militari
che serviva ad accogliere i penitenti che non potevano essere ammessi in chiesa prima della fine della pena canonica, e un rosone lateralmente affiancato da due oculi a canestro.
Esternamente svetta anche il campanile edificato alla fine del Duecento sulle fondamenta di un’antica vedetta eretta su commissione di Federico II d'Aragona; la sezione inferiore accoglie la porta d'ingresso, mentre i piani superiori ospitano una serie di bifore.
L’interno della chiesa è diviso in tre navate con doppio transetto, tale da formare una croce latina prima del presbiterio, e tutte orientate verso l'unico cappellone che accoglie gli stalli del coro ligneo risalente al 1815.
Da ammirare l’opera marmorea collocata sull'altare maggiore, opera di Giuliano Mancino, che raffigura nel nastro di base Gesù con i dodici apostoli e alcuni padri della chiesa, mentre nel corpo centrale vi è una nicchia entro cui è l’effige della Vergine "Tenda dell'alleanza" assisa in trono con bambino in braccio sovrastata da un tabernacolo, lateralmente affiancata dai Santi Pietro e Giovanni Battista (destra), Paolo e Giuliano (sinistra).
A coronamento dell’opera vi sono quattro figure di profeti e un timpano entro cui è rappresentava la nascita di Gesù; la parte sottostante dell’altare ospita le reliquie di San Benigno martire.
Nel transetto in direzione della navata destra è collocata una cantoria dove trova sistemazione un organo a canne del 1895, seguita da una acquasantiera del 1537 addossata ad un pilastro.
Da non perdere la visita alla cappella della Madonna Assunta del 1469, opera di Domenico Gagini, alla cui base è scolpita la scena della Dormitio, e le raffigurazioni dei Santi apostoli Pietro e Paolo, San Vito e Santo Vescovo.
Lungo la navata sinistra, si aprono due cappelle comunicanti, di cui la prima ospita la pala raffigurante Sant'lgnazio di Loyola e San Francesco Saverio con il Bambino Gesù , e l'antico fonte battesimale in perfido, del 1627.
Segue la cappella della Madonna risalente al 1512 in stile tardo gotico con volta a costoloni intrecciati a stella, dove sono custodite le immagini della Madonna; impreziosiscono l’ambiente sacro anche l'altare e la balaustra in marmo mischio, del 1692, nonché i quattordici quadretti raffiguranti la Via Crucis, realizzati nel 1830.